Efficienza energetica

tecnologie per il raffreddamento
TERMINALI DI IMPIANTO

 

Cosa sono?
I terminali dell'impianto sono gli apparecchi che cedono freddo all'ambiente da raffrescare:

  • i ventilconvettori
  • pannelli radianti: a pavimento (i più usati), a parete, a soffitto

Ventilconvettori
I ventilconvettori producono un flusso d'aria forzata, per mezzo del ventilatore di cui sono equipaggiati, che investe l'intero ambiente, produce un attivo ricircolo d'aria, impedisce la formazione di zone stagnanti e stratificazioni.
I ventilconvettori consentono, oltre al riscaldamento, il condizionamento estivo con l'installazione di un piccolo gruppo refrigeratore d'acqua. La macchina refrigeratrice produce l'acqua refrigerata che alimenta i ventilconvettori nella stagione estiva realizzando il raffreddamento e la deumidifcazione dell'aria.

Esempio di un ventilconvettore



Pannelli radianti
La ricerca e lo sviluppo di sistemi innovativi sia per il comfort che per il risparmio energetico ha messo a punto la tecnologia dei pannelli radianti che si utilizzano nel riscaldamento e raffrescamento installandoli a pavimento, a parete o a soffitto.

Pannelli radianti a pavimento
Il più usuale e consueto impianto a pannelli radianti è sicuramente quello a pavimento.
Abbassando la temperatura del pavimento, a parità di temperatura di tutte le altre superfici, è possibile ottenere un buon comfort con temperature dell'aria elevate grazie all'effetto radiante del pavimento.
Inoltre il pavimento raffrescato scambia calore per convezione con l'aria e per irraggiamento con le superfici circostanti, scambi che hanno l'effetto di abbassare la temperatura media e la temperatura dell'aria.
Nella maggior parte delle norme nazionali ed internazionali (ASHRAE55, ISO7730) si consiglia, per ambienti destinati a persone in piedi e/o sedute, con scarpe di tipo normale, di mantenere la temperatura del pavimento in un campo tra 19°C e 29°C.
Il sistema di raffrescamento a pavimento viene alimentato con acqua refrigerata che deve essere immessa nell'impianto a una temperatura calcolata da dispositivi automatici: mandare direttamente acqua fredda (ad es. acqua del sottosuolo a 14 gradi) non solo porterebbe un raffrescamento eccessivo, ma inumidirebbe le superfici. Si tratta della cosiddetta "temperatura di rugiada" nel locale. Alcune norme consigliano un valore limite di umidità relativa nell'ambiente di 60-70% (ISO 7730 - ASHRAE 62) cui corrisponde per una temperatura dell'aria di 26°C e una temperatura di rugiada compresa tra 17 e 20°C.

Esempio di pannelli radianti a pavimento
in un locale in costruzione

 


 

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