Lo smart working fa bene all’ambiente? Consigli per renderlo più ecosostenibile

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Lo smart working fa davvero bene all’ambiente? Facendo una prima analisi si può dire che lo smart working faccia bene all’ambiente, ma ci possono essere alcune abitudini domestiche che potrebbero inficiare il lavoro da casa, aumentando l’inquinamento domestico.

Perché lavorare da casa è più ecosostenibile?

Lavorare da casa offre la possibilità di ridurre drasticamente le emissioni principalmente quelle che sono legate agli spostamenti in automobile e anche con i mezzi pubblici. Inoltre, permette di ridurre l’energia che viene usata per il raffrescamento o riscaldamento degli uffici.

La commissione Europea, infatti, a maggio del 2021, ha deciso di chiudere i suoi uffici di Bruxelles al fine di supportare una maggiore sostenibilità.

Uno studio IEA (International Energy Agency) ha permesso di dimostrare come una riduzione delle persone che devono fare almeno un tragitto di 6 km da casa a lavoro che scelgono di operare in smart working, possono supportare la riduzione dell’inquinamento ambientale.

Ecco perché la IEA vuole supportare lo smart working a livello mondiale e sottolinea come circa un quinto dei lavori al mondo potrebbe in realtà essere svolto da casa.

Basterebbero tre giorni a settimana in smart working per riuscire a risparmiare 80 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.

Non sempre però lo smart working è un bene per il pianeta

Ci sono alcuni studi che sottolineano come lo smart working faccia bene all’ambiente. In alcuni casi il lavoro da remoto però potrebbe portare anche a un incremento della spesa in termini di energia elettrica.

Infatti, lavorare in smart working potrebbe portare le persone ad aumentare i viaggi annuali in giro per il paese o per il mondo, andando a incidere maggiormente sull’inquinamento ambientale rispetto a quanto succede usando l’auto per raggiungere tutti i giorni il posto di lavoro.

Inoltre, bisogna considerare che anche se si usa lo smart working in molti scelgono di lavorare in co-working andando ad aumentare quindi i livelli di energia utilizzati da questi luoghi, che vanno in questo modo ad equivalersi a quelli che in genere si usano in ufficio.

Secondo uno studio della UK Carbon Trust: i lavoratori tedeschi che d’inverno si recano a lavoro in treno, in realtà producono una mole di emissioni di CO2 minore rispetto all’energia che viene consumata durante il lavoro agile da casa.

Come rendere il lavoro agile più sostenibile per l’ambiente

Il lavoro agile può essere più ecosostenibile? Lo smart working o lavoro da casa sicuramente può supportare una riduzione delle emissioni di CO2 e del traffico cittadino. Ma per rendere questa scelta più eco-sostenibile bisogna comunque avere delle accortezze.

In primo piano sarebbe meglio optare per il lavoro in una postazione a casa, e non in altri uffici esterni o comunque in zone che richiedono spostamenti con l’auto.

Bisogna fare molta attenzione all’uso dell’energia elettrica a casa. Meglio optare per luci a led a basso consumo, cercando di trovare un posto per lavorare che favorisca per gran parte della giornata lo sfruttamento della luce naturale.

Anche per cucinare è meglio scegliere soluzioni che siano veloci e che non richiedano l’uso eccessivo e prolungato del gas oppure di elettrodomestici che hanno elevati consumi come il forno.

Se si vuole risparmiare in termini di consumi invece è meglio valutare un’offerta gas e luce che sia più conveniente in base alle proprie necessità. Inoltre, si consiglia di valutare anche offerte che prevedano approvvigionamento da fonti 100% naturali, come l’energia solare per il rifornimento di energia elettrica.

In conclusione, il lavoro agile fa bene all’ambiente ma per massimizzare i risultati è bene contare su abitazioni più efficienti che permettano di limitare i consumi, diminuendo l’impatto sull’inquinamento.

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